I governi che spengono internet
Nel 2020, 29 governi nel mondo hanno limitato o bloccato l’accesso alla Rete, per un totale di 155 casi.
I post sui social non sono la causa della ribellione, ma uno strumento per connettere le disperazioni dei singoli che abitano sull’isola
Tra i 29 Paesi che hanno «spento» internet nel 2020, 10 sono africani, 8 mediorientali, 6 asiatici, 3 dell’America Latina e 2 europei: Bielorussia e Turchia.
Oggi il 73% dei 3,8 miliardi di utenti internet vive in Paesi in cui si viene arrestati per aver postato contenuti sgraditi al governo.
In Bielorussia, il governo ha spento la rete per i due giorni successivi alle elezioni di agosto. E ha operato degli shutdown nei weekend in cui erano in programma delle proteste.
Le nazioni in cui la Rete è considerata «Non libera» sono 22. Quelle che la limitano di più sono Siria, Iran e Cina (ultimo posto).
Le nazioni in cui la Rete è più libera sono Islanda (1° posto), Estonia (2°) e Canada (3°). L’Italia è al 9° posto.