Il Presidente che ci aspetta
Sergio Mattarella lascerà il Quirinale dopo 7 anni, 48 trasferte all’estero, 235 incontri con capi di Stato; 108 vertici politici, 5 governi, 3 Presidenti del Consiglio nominati e una pandemia.
Per eleggere il suo successore si riuniranno 1008 grandi elettori: per i primi tre scrutini serviranno i due terzi dei voti. Dal quarto, basterà la metà: 505 voti.
La parola più usata da Mattarella nel suo ultimo discorso di fine anno è stata Giovani (11 volte), seguita da Italia (9), Stato (7), Repubblica (5), Difficoltà (5) e Futuro (4).
«Il presidente della Repubblica deve conoscere tutti, seguire tutti per poter intervenire con suggerimenti. Ma tra qualche mese il mio mandato di presidente termina. Io sono vecchio, tra qualche mese potrò riposarmi»
3 italiani su 4 (74%) vorrebbero l’elezione diretta del Capo dello Stato.
L’elezione diretta è stata scongiurata dai padri costituenti: memori del ventennio fascista, volevano che Presidente fosse l’ultimo bastione contro derive autoritarie, quindi non soggetto al consenso elettorale e fuori dalla mischia politica.
«Forse la solitudine è coessenziale alla funzione di Presidente della Repubblica. Ma nessun uomo è solo se sceglie di mantenere la sua libertà, avendo come limite l’obbedienza alla propria coscienza»