Consumo critico

Abbiamo rotto il nostro sistema alimentare?

Team Will Media
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I danni generati dal sistema alimentare mondiale costano circa 12 mila miliardi di dollari l’anno, ma non riguardano solo l’economia

Considerando i costosissimi danni che vengono generati ogni anno dal sistema alimentare mondiale, possiamo affermare che il nostro sistema alimentare è rotto. Ma cosa significa?

Gli inghippi che mandano in tilt il sistema alimentare mondiale sono svariati e toccano molte aree del settore, ma soprattutto non sono problematiche emerse solo recentemente. É innegabile, negli ultimi decenni abbiamo stravolto il nostro rapporto con il cibo e di conseguenza abbiamo peggiorato una situazione che già due secoli fa non era perfetta.

All’epoca, infatti, il cibo era tutt’altro che democratico in quanto era molto costoso, poco sicuro, e per nulla garantito. Con gli anni poi le innovazioni, la tecnologia e la consapevolezza individuale sono aumentate e di conseguenza anche la qualità, la quantità e la sicurezza del cibo sono migliorate nella maggior parte del mondo. Ma questo non significa che i problemi siano stati risolti.

Il sistema che abbiamo messo in piedi oggi, infatti, non è per nulla perfetto. Prima di tutto non abbiamo ancora risolto problematiche storiche come la malnutrizione e l’obesità. L’ONU stessa denuncia infatti che un terzo della popolazione mondiale oggi soffre ancora di malnutrizione per difetto o per eccesso di nutrienti. Secondo il più recente Report sull’alimentazione della FAO ‘The State of Food Security and Nutrition in the World 2021‘ le persone che nel 2020 hanno sofferto la fame sono circa 800 milioni, un numero in crescita rispetto all’anno precedente.

Per quanto riguarda l’obesità, invece, oggi nel mondo quasi quattro persone su dieci sono obese o sovrappeso. In Europa il tasso di obesità è quasi triplicato in quarant’anni. In Italia, l’incidenza dell’obesità in età adulta è tra le più basse in Europa, ma quella infantile è tra le più alte.

I ricercatori chiamano questo fenomeno un’epidemia, e usano spesso l’espressione “doppio fardello della malnutrizione” per riferirsi al fatto che sia denutrizione che obesità dipendano dall’incapacità di accedere a un giusto equilibrio di nutrienti.

Le politiche nazionali dei singoli stati, così come quelle dell’Unione Europea stanno cercando in implementare delle normative che per una migliore gestione e accessibilità dei trattamenti medici legati all’obesità.
Ne abbiamo parlato in questo post ⬇️

 

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I nuovi problemi del sistema alimentare mondiale

L’attuale sistema alimentare mondiale ha causato tutta una nuova serie di problemi: disuguaglianze economiche, monopolio, emissioni, spreco (etc.). Partendo proprio delle disuguaglianze economiche e del monopolio, l’attuale sistema alimentare oggi accentra la maggior parte della produzione nelle mani di grandi gruppi industriali e reti di intermediari subappaltati. Questo genera un effetto domino che prima costringe i piccoli e medi fornitori a ricorrere a lavoro sottopagato e, talvolta, significa anche finire per ricorrere a pratiche illegali come il caporalato. Di questo fenomeno ne avevamo parlato in questo articolo.

Per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico invece, l’ONU denuncia che ad oggi il sistema alimentare genera un quarto delle emissioni di gas serra globali. In altre parole è una delle cause maggiori del riscaldamento globale e quindi del cambiamento climatico. É bene ricordare, però, che le emissioni generate dalla produzione di cibo derivano da tutta la filiera produttiva. Un primo fattore è proprio la deforestazione delle immense quantità di terreno che degradiamo per lasciare spazio ad allevamenti e campi di cereali con i quali gli animali vengono alimentati. Secondo le analisi di Our World in Data basate sugli studi di Poore e Nemecek la maggior parte delle emissioni di CO2 generate dal sistema alimentare derivano infatti dagli allevamenti e dalla pesca. Ma a seguire, le altre fasi che emettono ingenti quantità di CO2 sono la produzione agricola, l’uso del terreno, gli imballaggi e i trasporti.

Come se tutto questo non bastasse, buttiamo via quantità enormi di cibo ecologicamente e socialmente costosissimo. Le stime delle Nazioni Unite parlano di un terzo del cibo prodotto e poi sprecato durante la filiera alimentare: che sia in fase produttiva, durante la distribuzione o che avvenga per mano di noi consumatori, stiamo buttiamo via immense quantità di cibo. Così i danni generati dal nostro sistema alimentare finiscono per costare al mondo circa dodicimila miliardi di dollari l’anno. Gli esperti del settore scrivono ricerche ed articoli denunciando tutti i soldi che sprechiamo inutilmente, annunciano all’unisono che il nostro sistema alimentare è, essenzialmente, rotto.

La guerra in Ucraina e la produzione di cibo

“La catastrofe alimentare in arrivo”: l’Economist ha intitolato così la sua copertina del 2021 maggio.

Siamo tutti stufi di ricevere brutte notizie. Ma abbiamo pensato potesse essere utile raccontare la sfortunata catena di eventi che sta alimentando una crisi alimentare globale. Capire le dinamiche dietro alla crisi infatti, può essere il primo passo per capire cosa si può fare per aggirarla – e poi per ricostruire un sistema alimentare più solido di fronte a shock esterni, che possa garantire a tutti il diritto di nutrirsi dignitosamente.

Ce ne parla Silvia Lazzaris.

Le politiche per ripensare al sistema alimentare mondiale

Essendo un problema globale, la soluzione non può certamente essere unilaterale e unisettoriale. Bensì deve avvenire a più livelli e soprattutto da più parti. Le nostre scelte di consumo sono fondamentali e contano molto, ma i nostri sforzi devono essere affiancati da politiche coraggiose, che incentivino pratiche di produzione e distribuzione più virtuose.

Individuare le politiche necessarie al cambiamento era uno degli obiettivi del primo vertice ONU tenutosi a settembre 2021 per ripensare il sistema alimentare. Hanno partecipato 140 paesi che hanno ipotizzato una serie di soluzioni. Eventi come questi sono importanti perché influenzano l’agenda dei governi, la ricerca e gli investimenti

Il vertice è stato presentato come un processo democratico e inclusivo, ma sono emersi diversi punti critici che sono stati sottolineati da diversi attori. Fra tutti, il relatore speciale ONU per il cibo Michael Fakhri ha criticato la forte influenza delle multinazionali che al vertice hanno potuto imporre la propria agenda di soluzioni. I rapporti del vertice sono stati poi criticati per aver escluso i piccoli produttori e le richieste delle popolazioni indigene (spesso le più colpite dai grandi poteri), ed infine per aver usato un linguaggio generico privo di soluzioni concrete.

Nonostante le molteplici criticità che spesso emergono durante questo genere di eventi multilaterali e multidisciplinari, le Nazioni Unite hanno delineato una serie di line guida pensate per tutelare l’ambiente e le persone. Secondo il rapporto le nuove soluzioni politiche dovranno essere introdotte per:

  • Proteggere gli habitat
  • Creare filiere più corte
  • Supportare i piccoli produttori
  • Usare correttamente le risorse naturali
  • Migliorare recupero e redistribuzione degli scarti
  • Aumentare la produzione di cibo nutriente e accessibile
  • Aumentare il prezzo dei prodotti ad alto impatto ambientale

Il 16 ottobre si celebra il il World Food Day, la Giornata Mondiale del Cibo. Noi di Will quel giorno abbiamo ricordato come ogni singolo giorno dovremmo chiedere impegni più concreti e vincolanti a governi e alle aziende: le parole non bastano.

E proprio perché siamo consapevoli che le parole non bastano, qui vi consigliamo alcuni video con dei suggerimenti su come ridurre il nostro impatto ambientale attraverso scelte alimentari più consapevoli.

@will_ita

Le nostre scelte alimentari possono davvero fare la differenza nella lotta contro la crisi climatica #ricettevegane #sostenibilità #imparacontiktok #spreco #clima #crisiclimatica #consigli #tips #climatechange

♬ Two Moons by BoyWithUke – BoyWithUke

Inoltre, in occasione del World Food Day, abbiamo deciso di auto invitarci a cena dagli amici di Chef in Camicia ed è nato un nuovo format: A cena con… 

Per approfondire