L’Intelligenza Artificiale generativa è una minaccia per il diritto d’autore?
Si prevede che il mercato dell’intelligenza artificiale generativa passerà da 67 miliardi di dollari nel 2023 a oltre 1,3 trilioni nel 2032.
Chat GPT è l’intelligenza artificiale generativa per creare testi più usata in assoluto: si prende il 72% del mercato
Il 63% degli utenti che usa l’intelligenza artificiale generativa per creare immagini, lo fa tramite Midjouney, un software che trasforma informazioni testuali in immagini
Sono stati generati circa 15 miliardi di immagini utilizzando algoritmi di conversione testo-immagine. Ai fotografi ci sono voluti 150 anni, dalla prima fotografia scattata nel 1826 fino al 1975, per raggiungere la stessa soglia.
La velocità con cui si sta sviluppando l’AI generativa è sorprendente: ChatGPT è stato rilasciato nel novembre 2022, e solo quattro mesi dopo, OpenAI ha rilasciato un nuovo modello linguistico di grandi dimensioni, GPT-4, con funzionalità notevolmente migliorate.
I settori in cui viene utilizzata maggiormente l’AI generativa è quello del marketing e della pubblicità
L’AI generativa può essere usata anche per restaurare delle opere e verificare l’autenticità delle opere d’arte attraverso l’analisi avanzata delle immagini e il confronto dei dati
Nightshade è un nuovo strumento che consente agli artisti di aggiungere modifiche invisibili ai pixel nella loro opera prima di caricarla online.
In questo modo, se inserita in un set di formazione AI, può causare la rottura del sistema
Nightshade sfrutta una vulnerabilità di sicurezza nei modelli di AI generativa dovuta al fatto che vengono addestrati su grandi quantità di dati, come le immagini recuperate da Internet
Attualmente l’eccezione “Text and data Mining” si applica solo in favore degli enti di ricerca e delle cultural heritage institutions, ma nel settore ci sono esperti che vorrebbero estenderla