Black Songs Matter
Tra il 15 e il 18 agosto 1969, 500 mila persone si ritrovarono a Woodstock per il festival più famoso della storia. Tra i 35 musicisti sul palco, i neri si contavano sulle dita di una mano…
A partire dagli anni 40 del ‘900, la musica di massa inizia a diventare uno degli strumenti per raccontare il razzismo in America. La canzone spartiacque è «Strange fruit», di Billie Holiday.
Negli anni 40, a sfidare il razzismo è il bianco Woody Guthrie, il «padre di Bob Dylan». Con la sua All you fascist, sfida i totalitarismi in Europa e i pregiudizi della società americana.
Negli stessi anni, Pete Seeger incide We shall overcome, il gospel che diventerà l’inno delle manifestazioni per i diritti civili dei neri.
Tutti noi dobbiamo superare la bigotteria e le ingiustizie. E le supereremo.
Gli anni 70 si aprono con What’s Going on di Marvin Gaye, canzone di protesta su quello che stava accadendo nel mondo, tra il Vietnam, le proteste dei neri e i primi movimenti ambientalisti.
Nel 2020, in seguito alle proteste per l’omicidio di George Floyd, gli ascolti streaming di Fuck tha Police aumentano del 300%.