Dobbiamo davvero smettere di mangiare pesce?
50 anni fa, ogni persona mangiava 5 kg di pesce l’anno in media. Oggi, ne mangia 19. Noi italiani, addirittura 31 chili a testa.
I pesci più pescati al mondo sono l’acciuga (7 milioni di tonnellate l’anno), il merluzzo (3,4 mln) e il tonno (3,2 mln).
A causa delle pratiche scorrette, oggi è a rischio un terzo delle specie di pesci (6 mila). Dal 1970, la popolazione di pesci migratori è crollata del 76%, mentre si è praticamente azzerata quella dei pesci dal peso superiore ai 30 kg.
I Paesi che pescano di più al mondo sono la Cina (59 mln di tonnellate l’anno, un terzo della produzione ittica mondiale), l’India (9 mln) e l’Indonesia (6 mln)
Gli stock ittici che vengono pescati in quantità non sostenibili sono circa il 34%.
Una delle soluzioni in uso negli ultimi anni è quella della certificazione di pesca sostenibile, secondo standard di organizzazioni che vogliono garantire una tutela degli stock ittici.
L’Agenda dell’Onu 2030 ha tra i suoi obiettivi quello di preservare almeno il 10% delle aree marine e costiere e la protezione del 30% degli ecosistemi.
Ad oggi sono protette solo il 7% delle aree marine. Parte dei target previsti per il 2020 non sono stati raggiunti. E negli ultimi tre anni in Europa è aumentato il sovrasfruttamento degli stock ittici.