Il clima è sempre più caldo per gli eco attivisti
Le Nazioni Unite, il Consiglio d’Europa ed esperti che si occupano di tutela dei diritti umani stanno lanciando un nuovo allarme: i Paesi europei usano sempre più spesso metodi sproporzionati per ostacolare l’attivismo per il clima
Rispetto a qualche anno fa oggi gli attivisti si scontrano con la repressione delle forze dell’ordine, la criminalizzazione delle proprie proteste e la stigmatizzazione da parte dei cittadini
Quest’anno il Regno Unito ha approvato una nuova legge sull’ordine pubblico che rende un reato la tattica, usata quasi unicamente dagli attivisti per il clima, di incatenarsi o attaccarsi in altro modo a oggetti o edifici
Ad agosto la Francia ha usato la legislazione antiterrorismo per impedire ad alcuni attivisti italiani di attraversare il confine per partecipare a una manifestazione
Durante le sempre più frequenti azioni di disobbedienza civile, gli attivisti vengono insultati, spinti e trascinati di peso. Sui social vengono duramente criticati e insultati
Non solo gli attivisti per il clima mettono in conto di essere odiati, ma pensano che la rabbia dei cittadini sia un segnale positivo, perché radicalizza il dibattito attorno alla crisi climatica
In Germania un recente sondaggio ha mostrato che il sostegno popolare al movimento per il clima si è dimezzato tra il 2021 e il 2023, con solo l’8% a favore dei blocchi stradali