Quante volte negli ultimi anni avete letto o sentito del “salvataggio di Alitalia”? Dalla fine degli anni Novanta ad oggi ne abbiamo parlato così tanto che l’espressione è entrata nel nostro linguaggio comune. Anche oggi, dopo il passaggio di consegne tra la vecchia compagnia di bandiera e la nuova ITA Airways (che ne ha acquisito il marchio), la frase è dura a morire.
Ma perché Alitalia va costantemente “salvata”? Assieme a L’Eco della Stampa, Will ha analizzato gli articoli pubblicati in questi anni sui maggiori quotidiani nazionali italiani per ritrovare un pattern che ritorna e capirne le ragioni.
Il tormentone del Salvataggio di Alitalia sui giornali italiani dal 2006 ad oggi
Numero di articoli con la formula “Salvataggio Alitalia” + “vendita”, “esuberi”, “emergenza”, “sciopero”, “privatizzazione”, “company”, “extremis” apparsi dal 2006 al 2022 sui giornali italiani.
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Prestito ponte ad Alitalia da 1,3 mld €
Il cibo per la prima classe veniva imbarcato in quantità tali che ne avanzava sempre in abbondanza, e noi hostess potevamo servirci. E che cibo. In Africa aragoste, in Europa caviale. Si pasteggiava a champagne
Il cibo per la prima classe veniva imbarcato in quantità tali che ne avanzava sempre in abbondanza, e noi hostess potevamo servirci. E che cibo. In Africa aragoste, in Europa caviale. Si pasteggiava a champagne
Alitalia ha la sua occasione alla fine degli anni ‘90, quando si siede al tavolo con la compagnia di bandiera olandese Klm per formare una joint venture che permetta a entrambe le compagnie di sopravvivere all’urto delle low cost. Gli olandesi versano 100 milioni di euro come investimento anticipato nello sviluppo del nuovo scalo di Milano Malpensa, che nei piani dell’amministratore delegato di , Leo Van Wijk, dovrebbe diventare “il più grande hub aeroportuale dell’Europa meridionale”.
Ma il percorso non è facile. Un documento interno risalente al giugno 1999, rivela che i manager italiani considerano gli olandesi “rigidi e arroganti”; mentre gli olandesi descrivevano gli italiani come “caotici, non strutturati“ e più attenti “alla relazione” che ai risultati.
Gli olandesi lamentano che il governo italiano (allora presieduto dal leader del centrosinistra Massimo D’Alema) non ha spostato le rotte dall’aeroporto di Linate a quello di Malpensa come da accordi. I collegamenti con l’aeroporto del varesotto stentano a decollare. E così, il 28 aprile del 2000, con una decisione unilaterale, Klm blocca l’alleanza e la fusione. L’atto d’accusa è durissimo e parla di un boicottaggio politico del progetto. È solo la prima di tante fusioni internazionali di Alitalia che saltano.
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L’ingresso del partner Air France, voluto dal centrosinistra, inizia a essere criticato dai sindacati e dallo schieramento del centrodestra
L’affare sembra fatto, ma Alitalia diventa terreno di scontro politico. Il piano di Prodi viene infatti ostacolato dal leader del centrodestra Silvio Berlusconi, che durante la campagna elettorale promette di preservare “l’italianità di Alitalia” e denuncia la “svendita” ai francesi.
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Si fa avanti la compagnia degli Emirati Arabi Etihad, che però si ritirerà dalla partita tre anni dopo
Non rimane che il governo italiano, che sempre nel 2017 eroga il famigerato “prestito-ponte” di 900 milioni di euro per risanare i conti del vettore e tirare avanti in cerca di nuovi partner industriali. Proprio lo scorso 10 settembre la Commissione Europea ha stabilito che il prestito è da considerarsi un aiuto di Stato illegale non in linea con i principi europei di tutela della concorrenza, in quanto l’Italia ha donato alla compagnia soldi che quest‘ultima non avrebbe potuto rifondere al momento del prestito. Inizia l’epoca dei tre commissari straordinari che amministrano la compagnia in attesa di trovare un acquirente.
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Il Governo dibatte per erogare il famigerato “prestito-ponte” di € 900 mln per risanare i conti di Alitalia in attesa di un nuovo partner
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Inizia la fine dell’avventura di Alitalia. Nasce Ita Airways
Passano gli anni. E lo Stato italiano, cioè i cittadini, continua a tamponare le perdite delle casse disastrate di Alitalia. Nel 2019 arrivano altri 400 milioni di euro, per un totale di 1,3 miliardi su cui è ancora in corso un’indagine di Bruxelles per aiuti di stato illeciti. Nessuno vuole, riesce o può occuparsi in maniera efficace e risolutiva del problema aziendale. La soluzione provvisoria, per tutti i governi, è di ricorrere ai prestiti che tamponino le perdite.
Intanto la pandemia porta a un brusco stop del traffico passeggeri, e ogni Paese si muove per dare sostegno alla sua compagnia nazionale. In Italia, questa volta, a doversi occupare di Alitalia è Giuseppe Conte.
Il Presidente del Consiglio nazionalizza di fatto l’azienda: crea infatti una nuova società controllata al 100% dal Ministero dell’Economia, la Italia Trasporto Aereo (Ita Airways) e mette Alitalia sotto il suo controllo.
Giovedì 14 ottobre 2021, dopo 74 anni di storia e 13 miliardi di euro spesi dallo Stato, Alitalia fa il suo ultimo volo: un Cagliari-Fiumicino che atterra alle 23:10.
Al suo posto, con aerei riverniciati e nuovo logo, Ita Airways. La compagnia parte con un primo prestito di 700 milioni di fondi pubblici, 52 aerei (che vengono ritinteggiati di blu e con un nuovo logo) e 2.800 dipendenti. I restanti 7.800 dipendenti della vecchia Alitalia, che attualmente è ancora in amministrazione straordinaria, seguiranno un progetto di riqualificazione e collocazione (probabilmente nella stessa Ita) chiamato “new job”.
L’obiettivo esplicito del Governo è quello di cedere le partecipazioni della compagnia a un nuovo soggetto privato. Proprio lo scorso maggio sono scaduti i termini per presentare le offerte per l’acquisto della compagnia. Al momento, pare che le cordate interessate siano due: il fondo Usa Certares, in partnership con Air France-Klm e Delta Air Lines; e la di MSC e Lufthansa. 16 anni e 13 miliardi di euro dopo il primo interessamento di Air France del 2006, l’ex Alitalia si ritrova nuovamente in crisi e pronta a essere ceduta a un partner straniero. Tutto è cambiato perché nulla cambiasse.
NOTA METODOLOGICA
I dati contenuti in questa pagina sono stati raccolti da L’Eco della Stampa esaminando gli articoli che contenevano la parola “Salvataggio Alitalia” + “vendita”, “esuberi”, “emergenza”, “sciopero”, “privatizzazione”, “company”, “extremis” apparsi dal 2006 su una selezione di testate italiane.