Il tormentone della “Lotta all’evasione fiscale” sui giornali italiani dal 2006 ad oggi.
Numero di articoli con la formula Evasione Fiscale + (lotta o contrasto) + “Finanziaria“. “Contrasto”, “Legge di bilancio”, “Recupereremo”, “Stretta”, “Contrasteremo” apparsi dal 2006 al 2022 sui giornali italiani.
#articoli
Stretta del governo Prodi
Legge Finanziaria del governo Berlusconi
Stretta dei tecnici di Mario Monti
Lotteria degli scontrini del governo Conte
L’evasione fiscale è il reato commesso da chi viola le norme fiscali per ridurre le tasse da pagare: per esempio non emettendo fattura o falsificando la dichiarazione dei redditi. È punito con una sanzione amministrativa con multa o, nei casi più gravi, con la reclusione fino a 6 anni.
Il contribuente italiano paga bestemmiando lo Stato
L’evasione fiscale è il reato commesso da chi viola le norme fiscali per ridurre le tasse da pagare: per esempio non emettendo fattura o falsificando la dichiarazione dei redditi. È punito con una sanzione amministrativa con multa o, nei casi più gravi, con la reclusione fino a 6 anni.
Il contribuente italiano paga bestemmiando lo Stato
L’evasione fiscale è vecchia almeno quanto l’Italia. Ma quando l’Italia ha iniziato a combattere la proverbiale “lotta all’evasione”? Soprattutto dal secondo dopoguerra.
Cesare Maffi su Italia Oggi ha analizzato le comunicazioni al Parlamento con le quali i neopresidenti del Consiglio presentano gli impegni del proprio governo. È una cantilena di impegni a contrastare l’evasione, con “rigore”, “determinazione”, “impegno”. Ma ancora alla fine degli anni 70, sono poche le misure concrete che vengono introdotte dallo Stato.
“Deve essere intensificata l’opera di repressione dell’evasione fiscale”
Alcide De Gasperi“Introdurremo costanti misure contro gli evasori”
Amintore Fanfani“Avvieremo un’energica repressione, anche penale,delle evasioni fiscali”
Mario Scelba“Ci sarà una severa repressione delle evasioni”
Amintore Fanfani“Andremo in profondità nella lotta contro gli evasori”
Giulio Andreotti“La nostra sarà una politica di repressione dell’evasione fiscale”
Aldo Moro“Faremo passi avanti nella lotta alle evasioni, obiettivo essenziale”
Giulio Andreotti“Ci sarà una sistematica azione di lotta all’evasione”
Francesco Cossiga“L’obiettivo prioritario della politica tributaria è la riduzione dell’evasione”
Giovanni Spadolini“È necessario continuare la lotta contro ogni forma di evasione fiscale”
Bettino Craxi“Mi impegno nella lotta all’evasione, un capitolo amaro per non pochi italiani”
Carlo Azeglio Ciampi“Abbiamo un’area di evasione che non ha paragoni nel continente europeo”
Silvio Berlusconi“Combatteremo con la massima determinazione un livello di evasione che non ha eguali nel mondo”
Romano Prodi“Deve essere intensificata l’opera di repressione dell’evasione fiscale”
Alcide De Gasperi“Introdurremo costanti misure contro gli evasori”
Amintore Fanfani“Avvieremo un’energica repressione, anche penale,delle evasioni fiscali”
Mario Scelba“Ci sarà una severa repressione delle evasioni”
Amintore Fanfani“Andremo in profondità nella lotta contro gli evasori”
Giulio Andreotti“La nostra sarà una politica di repressione dell’evasione fiscale”
Aldo Moro“Faremo passi avanti nella lotta alle evasioni, obiettivo essenziale”
Giulio Andreotti“Ci sarà una sistematica azione di lotta all’evasione”
Francesco Cossiga“L’obiettivo prioritario della politica tributaria è la riduzione dell’evasione”
Giovanni Spadolini“È necessario continuare la lotta contro ogni forma di evasione fiscale”
Bettino Craxi“Mi impegno nella lotta all’evasione, un capitolo amaro per non pochi italiani”
Carlo Azeglio Ciampi“Abbiamo un’area di evasione che non ha paragoni nel continente europeo”
Silvio Berlusconi“Combatteremo con la massima determinazione un livello di evasione che non ha eguali nel mondo”
Romano ProdiLe prime misure si vedono nei primi anni Ottanta, quando il tema della lotta all’evasione diventa più popolare.
È la legge 516. I toni, almeno all’inizio, sembrano rivoluzionari. Gli arresti, però, rimangono pochissimi: ancora oggi, nel solo 2020 a fronte di 10.264 persone denunciate per evasione fiscale, 308 sono state punite con la detenzione.
È lo strumento che permette allo Stato di presumere il reddito complessivo degli italiani in base ad alcuni beni e servizi indicativi di capacità contributiva (immobili, automobili, barche, ecc.).
Sono coefficienti presuntivi di ricavi e compensi, che raffinano il metodo di accertamento dei redditi degli italiani.
Il provvedimento stabilisce soglie minime di reddito imponibile in base alla categoria professionale di appartenenza.
Gli studi calcolano le imposte attese a partire dalle caratteristiche dell’impresa e del lavoro: interessano oltre 4 milioni di lavoratori italiani.
Ma nessuna delle misure si rivela decisiva. Ancora negli anni ‘80 e ‘90, secondo la Banca d’Italia l’evasione dell’Iva si attestava intorno al 40%. “Se l’evasione fiscale dal 1980 fosse stata anche solo di un ottavo inferiore a quella effettiva e si fosse destinato al risparmio queste maggiori entrate”, ha scritto in un rapporto l’Osservatorio sui Conti pubblici italiani dell’Università Cattolica di Milano, “il debito pubblico italiano sarebbe attualmente non più alto del 70 per cento del Pil”. Oggi è al 150%.
Poi è la volta del ventennio berlusconiano. Il leader di Forza Italia verrà condannato in via definitiva per evasione fiscale nel 2013 nel contesto del processo Mediaset, ma la famigerata lotta all’evasione sarà uno dei temi più discussi anche dei suoi governi: nel 2004, quando è al timone del suo secondo governo di centrodestra, durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi parla della proposta dell’esecutivo di introdurre due sole aliquote fiscali, al 22 e al 33%, perché secondo lui la causa dell’evasione è l’eccessiva pressione fiscale.
Se la pressione fiscale è del 50% ognuno si sentirà moralmente autorizzato ad evadere
Poi è la volta del ventennio berlusconiano. Il leader di Forza Italia verrà condannato in via definitiva per evasione fiscale nel 2013 nel contesto del processo Mediaset, ma la famigerata lotta all’evasione sarà uno dei temi più discussi anche dei suoi governi: nel 2004, quando è al timone del suo secondo governo di centrodestra, durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi parla della proposta dell’esecutivo di introdurre due sole aliquote fiscali, al 22 e al 33%, perché secondo lui la causa dell’evasione è l’eccessiva pressione fiscale.
Se la pressione fiscale è del 50% ognuno si sentirà moralmente autorizzato ad evadere
Il tormentone della “Lotta all’evasione fiscale” sui giornali italiani dal 2006 ad oggi.
Numero di articoli con la formula Evasione Fiscale + (lotta o contrasto) + “Finanziaria“. “Contrasto”, “Legge di bilancio”, “Recupereremo”, “Stretta”, “Contrasteremo” apparsi dal 2006 al 2022 sui giornali italiani.
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Nel 2006 il Governo di centrosinistra pone al centro della sua azione anche la lotta all’evasione
Nel 2006 ci sono le elezioni. Berlusconi va all’opposizione. Al governo sale il centrosinistra guidato da Romano Prodi, che durerà due anni. E qui abbiamo una nuova ondata in cui si parla di lotta all’evasione.
All’interno del nuovo esecutivo, si distingue il viceministro delle Finanze Vincenzo Visco, che diventa il nuovo frontman della lotta all’evasione. Il ministro propone 55 misure antievasione e antielusione e soprattutto porta la lotta all’evasione nei titoli dei telegiornali della sera. “Ogni anno vengono evasi 200 miliardi di euro di tasse”, dice.
Vogliamo sradicare l’anomalia dell’evasione fiscale entro la fine della legislatura
Nel 2006 ci sono le elezioni. Berlusconi va all’opposizione. Al governo sale il centrosinistra guidato da Romano Prodi, che durerà due anni. E qui abbiamo una nuova ondata in cui si parla di lotta all’evasione.
All’interno del nuovo esecutivo, si distingue il viceministro delle Finanze Vincenzo Visco, che diventa il nuovo frontman della lotta all’evasione. Il ministro propone 55 misure antievasione e antielusione e soprattutto porta la lotta all’evasione nei titoli dei telegiornali della sera. “Ogni anno vengono evasi 200 miliardi di euro di tasse”, dice.
Vogliamo sradicare l’anomalia dell’evasione fiscale entro la fine della legislatura
Con le misure di Visco, e una nuova stagione – l’Italia recupera 23 miliardi di euro di maggiori entrate non pagate fra il 2006 e il 2007.
Le tasse sono una cosa bellissima
Con le misure di Visco, e una nuova stagione – l’Italia recupera 23 miliardi di euro di maggiori entrate non pagate fra il 2006 e il 2007.
Le tasse sono una cosa bellissima
Nel 2008, nuovo cambio di governo. Dopo la caduta dell’esecutivo di centrosinistra guidato da Romano Prodi, ci sono nuove elezioni che vedono vincitore nuovamente il leader di centrodestra Silvio Berlusconi. Il nuovo governo cambia leggermente il registro degli annunci della lotta all’evasione. “Dobbiamo accrescere la volontà e la capacità di contrastare l’evasione fiscale”, dice, “ristabilendo però il principio liberale secondo il quale le tasse non sono ‘belle in sé’ e neppure un tributo moralistico al potere indiscusso dello Stato”. Basta lotta casa per casa (qualora ci sia mai stata), sembra il senso: bisogna rendere il fisco più snello per invogliare gli italiani più restii a pagare.
Il governo, però, non fa in tempo ad attuare la sua riforma. Nel 2007 dagli Stati Uniti arriva la grande crisi finanziaria, quindi la crisi economica, quindi quella dei bilanci italiani. Il governo cerca nuovi fondi e nel 2010 è la volta della nuova Finanziaria (l’attuale legge di bilancio con cui il governo decide come spendere i soldi).
La manovra è da ben 24 miliardi di euro. Come spiega il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, parte della copertura – quindi i soldi concreti con cui finanziare le riforme – sarà trovata recuperando i soldi che vengono nascosti allo Stato dagli evasori, attraverso “un contrasto effettivo e non retorico dell’evasione fiscale”. Secondo il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, solo nel 2010 lo Stato recupererà 6 miliardi di euro dal contrasto all’evasione fiscale. Di più: alla fine i soldi recuperati saranno “superiori a quanto previsto”. Peccato che invece non succederà niente di tutto questo.
L’esperienza fatta in molti Stati membri mostra chiaramente che è difficile quantificare con precisione l’impatto delle misure antievasione sul gettito fiscale
Il tormentone della “Lotta all’evasione fiscale” sui giornali italiani dal 2006 ad oggi.
Numero di articoli con la formula Evasione Fiscale + (lotta o contrasto) + “Finanziaria“. “Contrasto”, “Legge di bilancio”, “Recupereremo”, “Stretta”, “Contrasteremo” apparsi dal 2006 al 2022 sui giornali italiani.
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A metà 2010, mentre discute della nuova legge Finanziaria, il Governo di centrodestra promette di trovare più fondi per le riforme dalla “Lotta all’evasione”
Con la crisi economica degli anni ‘10, il tema dell’evasione fiscale ritorna a essere più pressante. Nel 2011, in seguito a una crisi e a pressioni internazionali, il governo di centrodestra di Silvio Berlusconi viene sostituito da un governo apartitico guidato dall’economista Mario Monti. Il “tecnico”, come viene definito per la sua estraneità ai partiti, fa delle misure per contrastare il sommerso una missione. “La lotta all’evasione fiscale è una priorità assoluta per il nostro governo perché erode la legalità e mina il patto con i cittadini” dice Monti in una delle tantissime dichiarazioni che dedica al tema.
Con la crisi economica degli anni ‘10, il tema dell’evasione fiscale ritorna a essere più pressante. Nel 2011, in seguito a una crisi e a pressioni internazionali, il governo di centrodestra di Silvio Berlusconi viene sostituito da un governo apartitico guidato dall’economista Mario Monti. Il “tecnico”, come viene definito per la sua estraneità ai partiti, fa delle misure per contrastare il sommerso una missione. “La lotta all’evasione fiscale è una priorità assoluta per il nostro governo perché erode la legalità e mina il patto con i cittadini” dice Monti in una delle tantissime dichiarazioni che dedica al tema.
Alcune misure contro l’evasione potrebbero sembrare misure di guerra, e in realtà lo sono. Non può esserci una società civile senza un abbattimento dell’evasione fiscale
Con la crisi economica degli anni ‘10, il tema dell’evasione fiscale ritorna a essere più pressante. Nel 2011, in seguito a una crisi e a pressioni internazionali, il governo di centrodestra di Silvio Berlusconi viene sostituito da un governo apartitico guidato dall’economista Mario Monti. Il “tecnico”, come viene definito per la sua estraneità ai partiti, fa delle misure per contrastare il sommerso una missione. “La lotta all’evasione fiscale è una priorità assoluta per il nostro governo perché erode la legalità e mina il patto con i cittadini” dice Monti in una delle tantissime dichiarazioni che dedica al tema.
Alcune misure contro l’evasione potrebbero sembrare misure di guerra, e in realtà lo sono. Non può esserci una società civile senza un abbattimento dell’evasione fiscale
A fine anno l’Agenzia delle Entrate manda addirittura 80 ispettori della Guardia di Finanza in missione a Cortina d’Ampezzo, a caccia di ricchi in incognito o negozi che non emettono lo scontrino. L’operazione viene però bollata dall’opposizione come “un’operazione mediatica di carattere propagandistico”. L’obiettivo del governo, pensano molti, è più di far digerire agli italiani la lotta all’evasione, cercando di convincerli che la lotta farà “piangere i ricchi”.
In realtà la luna di miele dura poco. Presto crescono le proteste di alcuni italiani contro l’operato di Equitalia, il braccio operativo del Fisco incaricato di recuperare le tasse dei cittadini. Nel 2011 si verifica un assalto degli antagonisti agli uffici torinesi; ci sono manifestazioni di piazza contro le cartelle esattoriali notificate in Sardegna; quindi minacce dirette a funzionari e dirigenti della società. A essere criticati sono i tassi di interesse per le tasse non pagate (giudicati troppo alti) e l’attivazione di procedure come il pignoramento di beni (auto e case) nei confronti di italiani che avevano debiti relativamente modesti col fisco.
Alla fine la nuova task force sul fisco riesce a recuperare 13 miliardi di euro nel 2011: un risultato superiore agli altri anni, che equivale però ad appena il 10% della somma evasa dagli italiani (120 miliardi di euro).
Il tormentone della “Lotta all’evasione fiscale” sui giornali italiani dal 2006 ad oggi.
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Nel 2011 il Governo “tecnico” di Mario Monti inizia una stretta contro gli evasori. In alcune località turistiche come Cortina ci sono i rumorosi blitz della Guardia di Finanza
Dopo la cura Monti, la lotta all’evasione in Italia sembra passare in secondo piano per almeno sette anni. Sette anni nei quali si avvicendano diversi governi, spesso raggiunti tramite le larghe intese.
Durante il suo discorso di insediamento da Presidente del Consiglio, il leader di centrosinistra Matteo Renzi nel 2014 non pronuncia mai le parole “evasione” e “lotta”: quasi un unicum, nella storia contemporanea.
Il suo successore, Paolo Gentiloni (Partito democratico) rende obbligatoria la fatturazione elettronica, spiegando che “i successi raggiunti in questi anni sono un elemento straordinario e un motore di fiducia per i cittadini”.
E così, dopo le elezioni del 2018, si arriva ai governi di Giuseppe Conte. Il primo governo sostenuto da Movimento 5 Stelle e Lega inserisce la lotta all’evasione tra le sue priorità. Ma è soprattutto il secondo governo, quello sostenuto dal M5S e dal Partito democratico, a far scatenare l’avvocato: “L’evasione fiscale è una delle maggiori piaghe del nostro Paese. Il governo sta lavorando su misure che non sono mai state adottate prima”, dice il premier a settembre del 2019, per poi rilanciare a distanza di giorni con un “patto con gli italiani onesti” per sconfiggere la “piaga” dei mancati pagamenti delle tasse. Il premier dichiara ai microfoni: “La priorità del governo è la lotta all’evasione”. Ci risiamo.
Tra le misure più fantasiose:
- La lotteria degli scontrini. Si tratta di un gioco a premi ideato dallo Stato per favorire i pagamenti con moneta elettronica e combattere l’evasione fiscale, che però non riscuoterà grande successo.
- L’abbassamento del tetto all’uso del contante, portato a 2 mila euro.
- Il Cashback, un piano per incoraggiare i pagamenti elettronici in cambio di un rimborso del 10% degli acquisti dei cittadini.
Il tormentone della “Lotta all’evasione fiscale” sui giornali italiani dal 2006 ad oggi.
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Il Governo di Giuseppe Conte introduce la lotteria degli scontrini, un incentivo per i pagamenti elettronici
E Mario Draghi? Il nuovo governo ha annunciato di voler ridurre l’evasione fiscale di almeno il 40% entro il 2026. Un obiettivo parecchio ambizioso, per raggiungere il quale sta elaborando un nuovo pacchetto di norme contro i “furbetti”.
Tra le misure più importanti, quella per diffondere sempre più i tipi di pagamenti tracciabili (Pos, carte di credito, assegni, bonifici ecc). Secondo le ultime novità, i tecnici stanno lavorando su delle sanzioni per i commercianti che rifiutano le transazioni con Pos. Al momento infatti l’obbligo per gli esercenti di utilizzare il Pos esiste dal 2014, ma non prevede sanzioni (che dovrebbero arrivare nel 2023). Draghi sta pensando a una multa da 30 euro più il 4% del valore della transazione negata.
A oggi, il tax gap è sempre alto. I dati risalenti al 2018 parlano di circa 103 miliardi di euro annui: in altre parole, se tutti gli italiani avessero adempiuto perfettamente alle norme fiscali, avrebbero dovuto versare nelle casse dello Stato 103 miliardi di euro in più. Si può fare di più, senza dubbio.
NOTA METODOLOGICA
I dati contenuti in questa pagina sono stati raccolti da L’Eco della Stampa esaminando gli articoli che contenevano la parola “Evasione Fiscale + (lotta o contrasto)” + “Finanziaria“. “Contrasto”, “Legge di bilancio”, “Recupereremo”, “Stretta”, “Contrasteremo” apparsi dal 2006 su una selezione di testate italiane.